CAPODANNO INDUISTA ALLE MAURITIUS
CAPODANNO INDUISTA ALLE MAURITIUS
Dove: Lago sacro Ganga Talao-Repubblica di Mauritius |
Clima: Tropicale: inverni caldi ma piovosi |
Mezzo di Trasporto: Taxi | A chi piace: Evocativi, spirituali, fotografi, sognatori, artisti, pantofolai con giudizio. |
Voglio una vita da “spiritual seeker”
Il La che ha dato inizio ai “viaggi della spiritualità” è stata l’isola Mascarena di Mauritius che fa parte di un arcipelago ed è nota in tutto il mondo per il relax e i bellissimi fondali dove fare snorkeling. Nonostante ciò nell’entroterra esistono luoghi magici assolutamente da non perdere. Non credo sia scontato entrare in un tempio induista il giorno di Capodanno, ma il destino ha voluto farmi conoscere questa religione proprio in questa occasione ed è stata la porta di accesso per il successivo viaggio nello stato del Rajasthan (India).
Quando sono stata nella Repubblica di Mauritius (gennaio) essendo un clima tropicale, ho trovato sporadici acquazzoni di breve durata ma un sole abbagliante e un clima bellissimo per tutto il viaggio. Durante il mio soggiorno, una mattina nebbiosa e piovigginosa ho deciso di dedicarmi ai tesori dell’isola e prenotare un taxi.
Quando ormai avevo perso le speranze di poter rivedere il sole e scegliermi una spiaggetta paradisiaca dove dimenticare me stessa, ho trovato lui: il lago sacro “Ganga Talao”.
Il Dio Shiva “dalla gola blu”
Sono arrivata a piedi al lago sacro, e qui ho trovato numerosi pellegrini impegnati a festeggiare il Capodanno induista. Niente per me è stato più folgorante di ciò a cui ho avuto l’onore di assistere. Un’esperienza unica basata solo sull’onda dell’emotività dal momento che non avevo la benchè minima idea di come si svolgesse una rito induista.
Il lago sacro era circondato da una tiepida foschia mista a pioggerellina che rendeva tutto più struggente ma sicuramente più evocativo. Enormi statue dalla testa di elefante e di scimmia facevano da sentinelle alle sacre acque del lago e su di esse trotterellavano simpatiche scimmiette in carne ed ossa. Il Dio Shiva imponente e riconoscibile dal colore blu, dal terzo occhio e dal serpente al collo, accoglieva i pellegrini che si bagnavano mani e piedi in attesa di entrare nel tempio. Questa rappresentazione di Shiva viene anche detta “dalla gola blu” ovvero colui che beve tutto il veleno del mondo.
Ganga Talao: il lago sacro figlio del fiume Gange
Grazie alla generosità e all’ospitalità dei credenti, sono potuta entrare all’interno del Tempietto posto sulle rive del lago Ganga Talao e inaspettatamente sono stata travolta da un’esplosione di colori, profumi e fiori colorati dalla prevalente tonalità arancione.
La statua della divinità era al centro della stanza ricoperta di fiori, frutti, contenitori di acqua, la riproduzione perfetta di un giardino paradisiaco. I pellegrini andavano e venivano, e intonavano canti. Accanto all’ambiente principale c’era una piccola stanza laterale visibile dall’esterno grazie ad una vetrata e anche qui i pellegrini facevano sosta davanti alle divinità. In questa occasione ho potuto assistere a tutta la cerimonia, un regalo inaspettato e un’esperienza assolutamente formativa per entrare in contatto con un’altra religione e gli abitanti del luogo.
Una curiosità: la leggenda narra che il “Ganga Talao” abbia tratto origine dalle sacre acque del fiume Gange, trasportate sulla propria testa dal dio Shiva che con Brahama e Vishnu compone la Trimurti, la forma triplice dell’essere supremo induista.
So che manca ancora qualche mese a Capodanno ma pandemia e restrizioni aeree permettendo, ho pensato di parlarvi in anticipo delle Mauritius e del Lago sacro Ganga Talao così avrete la possibilità di documentarvi approfonditamente su questo indimenticabile viaggio e arrivare preparati alla prenotazione!