Una “Ferita” a Palazzo Strozzi: JR e l’opera che dialoga con le speranze del mondo
Una “Ferita” a Palazzo Strozzi: JR e l’opera che dialoga con le speranze del mondo
JR e l’opera che dialoga con le speranze del mondo
Camminavo come ormai da mesi lungo le strade principali del centro storico di Firenze come se la bellezza di questa città e i suoi monumenti potessero curare il profondo malessere che la pandemia ha portato dentro di noi e le nostre vite. Alzare lo sguardo e vedere ancora il cielo terso e cristallino che fa da sfondo a palazzi storici ed elementi architettonici di eterna bellezza è un po’ come curare l’anima e dire a se stessi che anche le cose più brutte prima o poi avranno una fine.
Quasi all’altezza di Palazzo Strozzi ho visto un ragazzo seduto per terra che stava fotografando qualcosa. Ho pensato a qualche personaggio pubblico che stava transitando da quelle parti. Poi mi sono girata e la completa meraviglia e la consapevolezza di stare guardando qualcosa di inedito ha preso il sopravvento sui miei pensieri. Palazzo Strozzi non è nuovo in fatto di installazioni, opere monumentali che fanno riflettere sulle grandi tematiche internazionali. Dai gommoni dell’artista Weiwei, o l’interazione tra piante ed esseri umani con i due maxi scivoli dell’opera “The Florence Experiment” di Holler e Mancuso, Palazzo Strozzi dialoga costantemente con l’arte e fa discutere, che è a mio avviso la cartina tornasole di un’opera ben riuscita.
Ho visto “La Ferita”, e ho immediatamente apprezzato lo squarcio anche se non avevo ancora focalizzato la straordinaria potenza dell’Anamorfismo, ovvero l’illusione ottica che prende vita da un preciso punto di vista. Poi tutto si è fatto più chiaro, e dai bugnati squarciati, lo sguardo è entrato in un luogo a me caro ma ormai da mesi off-limits a causa della pandemia.
JR in pillole
JR è un artista internazionale ma non chiamatelo “street artist” perché potrebbe offendersi visto che non ama essere etichettato ma ama parlare alla gente con la sua arte, interagire, far riflettere.
JR nasce nel 1983 e muove i primi passi nella banlieue parigina di Clichy-Montfermeil. La tecnica che lo ha reso famoso è il collage fotografico e i volti delle persone la sua attrazione più grande.
Nel 2008 inizia un progetto internazionale che parte dalla favela del Morro da Providencia a Rio de Janerio, rivestendo i muri esterni degli edifici con foto che immortalano sguardi di donne. Il progetto diventerà internazionale.
Nel 2010 JR vince il premio TED con cui ha lanciato “Inside Out”, un progetto d’arte partecipativa in cui chiunque e in maniera del tutto gratuita può condividere il proprio ritratto per raccontare storie (www.insideoutproject.net/en).
JR si trova da sempre impegnato a mettere in evidenza le grandi tematiche sociali cercando un confronto dinamico con le persone.
La “Ferita”: un momento di passaggio tra dolore e speranza
“La Ferita”, come suggerisce il titolo dell’opera, è un collage fotografico in bianco e nero di dimensioni monumentali 28x33m. Di primo acchito sembra semplicemente una gigantografia poi il perfetto punto di vista svela l’immagine in un attimo, e si intravedono i colonnati del cortile interno di Palazzo Strozzi, la Biblioteca dell’Istituto Nazione di Studi del Rinascimento e un’immaginaria sala espositiva, tutto come se i bugnati esterni fossero stati divelti da qualcosa di sovrumano e noi potessimo sbirciare all’interno.
Se ci pensiamo bene, “La Ferita”, è un parallelo perfetto con il periodo che stiamo vivendo, che ci trova sognanti e desiderosi di vedere aldilà del nostro presente, scossi da una ferita lacerante che ci ha segnato in maniera indelebile.
JR propone “ La Ferita” ad un pubblico della strada che non necessariamente sta andando dentro ad un museo a vedere un’opera d’arte. Magari qualcuno che sta camminando per andare al lavoro, che ha appena perso una persona cara a causa del Covid, che sta cercando una novità positiva in un momento in cui tutto sembra un terribile fermo immagine.
Come afferma JR nell’interessante conferenza stampa a Palazzo Strozzi, “La Ferita” è un’opera che resterà solo per qualche mese ma la ferita interiore che ha generato la pandemia sarà qualcosa che rimarrà a lungo dentro di noi, ognuno con il proprio personale punto di vista. Non solo dolore però ma anche speranza per una ferita dolorosa che si dovrà rimarginare e ci riporterà dentro a quegli spazi collettivi che ora sono vuoti e che domani si ripopoleranno fortunatamente di vita e speranza ricordandoci che nonostante tutto niente resta per sempre uguale.
Per approfondimenti:
Pagina FB Palazzo Strozzi
www.palazzostrozzi.org
www.insideoutproject.net/en
JR Website: www.jr-art.net