Lago di Garda: Salò, Sirmione e il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio

Lago di Garda: Salò, Sirmione e il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio

Lago di Garda: Salò, Sirmione e il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio

Dove: Lago di Garda – Italia
Clima: Inverni freddi, estati calde e afose
Mezzo di Trasporto: macchina e gambe
A chi piace: appassionati di antiquariato e Oriente, architetti, interior design, a chi scrive poesie davanti al mare, a chi annusa i libri prima di leggerli, ai cercatori del silenzio.

Questo tour fa per voi se: avete solo un giorno o un week end, vi spostate volentieri con mezzi propri (fanno ottimizzare il tempo!), amate i laghi le albe e i tramonti, non disdegnate un po’ di storia e siete amanti sfrenati dell’interior design e dell’Oriente. Se vi riconoscete in questo profilo, venite con me! Destinazione Lago di Garda!
In questo articolo visiteremo:
Salò per un veloce caffè
Gardone Riviera, dove ha sede il Vittoriale, l’ultima dimora del poeta e letterato Gabriele D’Annunzio
Sirmione nota per le acque, termali, il Castello Scaligero, le Grotte di Catullo e la dimora di Maria Callas.

Salò, un salotto a cielo aperto

Credo che la maggior parte di noi conosca Salò per la sua storia. Questa cittadina in provincia di Brescia fu sede durante la II guerra mondiale di alcuni ministeri della Repubblica Sociale italiana, il governo voluto dai nazisti con a capo Mussolini che avrebbe dovuto controllare alcuni territori italiani in un disperato quanto illusorio tentativo di far rinascere il Fascismo come alle origini.
Mi piace definire Salò un “salotto a cielo aperto” grazie alla posizione privilegiata sul lago di Garda, gli scorci minuziosamente curati e la natura che cinge la cittadina come in un abbraccio. E’ infatti possibile fare numerosi sport all’aria aperta come trekking sul monte San Bartolomeo, sub e nella stagione estiva nuotare nelle trasparenti acque del lago dove sono presenti numerose spiaggette. Essendo a pochi minuti dal Vittoriale degli italiani, Salò è perfetta anche per una sosta veloce. Fermatevi a prendere un caffè lungo il lago e sedetevi come ho fatto io al tepore del sole di autunno, sorseggiando un ottimo caffè in prossimità dell’acqua e facendovi cullare dalle piacevoli sensazioni che solo la natura può offrire. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino verso il Vittoriale degli Italiani, l’ultima dimora del poeta e letterato Gabriele D’Annunzio.

 

 

 

A casa del “Vate”

Nominare Gabriele D’annunzio è entrare in un mondo pieno di infinite sfaccettature. Un uomo che volle tutto, ebbe molto si sentì quasi eterno, fu riconosciuto come un mito vivente e visse nella continua sfida con se stesso e con il mondo. Tralasciamo la sua carriera politica e dedichiamoci al poeta e letterato, esponente del Decadentismo e grande amante del lusso, dell’estetica, delle donne e dell’arredamento.
D’Annunzio acquistò villa Cargnacco a Gardone Riviera nel 1921 e vi morì il 1 marzo del 1938. All’interno del parco del Vittoriale tutto è solenne e sacrale. Colonnati, riferimenti alla classicità, addirittura un anfiteatro ed una nave incastonata nel cuore del parco. D’Annunzio volle ricreare un piccolo mondo ideale a propria immagine e somiglianza un mondo che sarebbe sopravvissuto dopo di lui. In maniera geniale, immaginò la propria dimora come un museo, finanziata da quello stesso Stato che ne aveva permesso la realizzazione. Qui ospiterà uomini illustri, amanti, politici e artisti, una realtà sognante ma incredibilmente reale.

La Prioria

D’Annunzio volle chiamare la propria abitazione “la Prioria” e lui volle definirsi il Priore, un uomo che intrecciò sempre il sacro con il profano. La Prioria è costituita da due corpi: uno antico ed uno moderno dove oggi è collocato il museo e dove D’Annunzio stava già progettando uno nuovo spazio in cui abitare se la morte non lo avesse colto improvvisamente al tavolo del suo studio nella sala della “Zambracca”. Senza pregiudizi, percorrete una dopo l’altra le tante stanze concatenate che fanno parte dell’abitazione: 33.000 volumi, un’infinità di oggetti, tappezzerie pregiate, opere d’arte, sculture, tonalità di colori e stili abbinati con impegno maniacale. D’Annunzio inserisce anche la propria sfrenata passione per l’Oriente dove non andò mai, ma di cui fu sempre pazzamente affascinato, tanto da circondarsi di gusti e oggetti dal sapore orientale. Nel bagno padronale chiamato il “bagno blu” dal colore delle ceramiche, sono stati inventariati circa 800 oggetti che il poeta usava pochissimo, e teneva per decorazione. Nell’abitazione esiste solo un camino, per altro di rappresentaza, dal momento che la villa già ai primi del ‘900 era dotata interamente di riscaldamento.

 

 

 

 

Dalla Stanza del Lebbroso alla sala delle Cheli

Dalla Zambracca alla Stanza del Lebbroso alla Sala delle Cheli, D’Annunzio attribuisce simbolismi e funzioni ben precise ad ogni angolo della propria dimora.

Un viaggio nel viaggio dove non solo sarà possibile ammirare la bellezza degli arredi ma anche scoprire il mondo letterario e onirico del poeta che dedicò tutta la propria vita alla cultura. La Zambracca fu lo studiolo dove D’Annunzio venne trovato morto a causa di una emorragia cerebrale. Qui era presente un angolo “farmacia” estremamente fornito perché strano a dirsi, il poeta era ipocondriaco. La Stanza del lebbroso, è una incredibile stanza decorata con le tonalità del marrone francescano, il colore tipico degli abiti dei frati. Qui D’Annunzio stava in meditazione e qui verrà deposto dopo il decesso. La Stanza delle Cheli è invece una originalissima sala da pranzo di gusto orientale dove troneggia un enorme guscio di tartaruga. Come affermava lo stesso D’Annunzio era l’unica stanza “non triste” della casa, coloratissima dove sedevano i suoi ospiti ma non lui che amava spesso nutrirsi da solo. La Cheli era un monito per tutti: non abbondare con il cibo per non morire di indigestione come aveva fatto la tartaruga padrona del guscio. D’Annunzio mangerà poco ma avrà sempre fame di vita, una fame smodata che delineerà una storia ricchissima di ombre e controsensi.

Sirmione: la quiete di Maria Callas

Se avete a disposizione due giorni, dopo il Vittoriale sarà d’obbligo una tappa a Sirmione, cittadina bresciana situata su una penisola che si protende verso il lago di Garda.
Sirmione è nota per le acque termali, il Castello Scaligero costruito durante il XIII e XIV sec., il sito archeologico delle Grotte di Catullo e non solo. Forse non tutti sanno che a Sirmione dimorò la celebre cantante lirica Maria Callas insieme al marito l’industriale Meneghini. Divertitevi a cercare la villa gialla in via Catullo di fronte al Parco, oggi di proprietà privata. Quando l’avrete trovata, chiudete gli occhi e ripensate alla sacra voce della “Divina” mentre vola angelica tra le note di Casta Diva.

Vi piacciono i laghi? le isole e i segreti celati dai reperti archeologici? Proseguite il tour cliccando quì, alla scoperta del Lago Trasimeno e dell’Isola Polvese.
(https://www.sunshineonmymind.it/2021/07/08/estate-2021-navigando-il-lago-trasimeno-dallisola-polvese-allisola-maggiore-prima-parte/)

Informazioni pratiche: E’ possibile visitare il Vittoriale prenotando i biglietti dal sito. Il Parco è a fruizione libera mentre la visita guidata alla Prioria dura circa 45 minuti. Non sarà possibile fotografare gli interni ma saranno a disposizione delle riproduzioni nello shop. Prendentevi del tempo per visitare il Parco, la dimora di D’Annunzio, il museo e le relative pertinenze. Ogni luogo è necessario per comprendere a pieno il poeta. Volendo a Gardone Riviera ci sono alcuni ristoranti dove pranzare. Il centro di Sirmione come è già stato detto si trova su una penisola dove possono arrivare solo i taxi e chi ha l’autorizzazione. Se avete prenotato un albergo oltre il Castello Scaligero, avete due possibilità: o parcheggiate nei parcheggi a pagamento antistanti oppure qualche metro prima arrivando sulla dx ci sono dei parcheggi a pagamento che offrono il servizio navetta. Sono convenzionati con gli alberghi e molto comodi sopratutto se avete le valige. Il servizio comprende il parcheggio della macchina e la navetta andata e ritorno. Io ad esempio ho scelto la seconda possibilità essendo il mio albergo convenzionato con il servizio navetta.

 

 

 

 

 

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ESTATE 2021: NAVIGANDO IL LAGO TRASIMENO DALL’ISOLA POLVESE ALL’ISOLA MAGGIORE (PRIMA PARTE)

ESTATE 2021: NAVIGANDO IL LAGO TRASIMENO DALL’ISOLA POLVESE ALL’ISOLA MAGGIORE (PRIMA PARTE)

ESTATE 2021: NAVIGANDO IL LAGO TRASIMENO DALL’ISOLA POLVESE ALL’ISOLA MAGGIORE (PRIMA PARTE)

Dove: Lago Trasimeno (Umbria)
Clima: Inverni freddi, estati calde e afose
Mezzo di Trasporto: macchina, traghetto o barca, gambe
A chi piace: agli espolaratori, ai biologi, ai contemplativi, ai bambini, ai musicisti di jazz, ai ladri di baci, a chi conta le stelle.

I tre gioielli del Lago Trasimeno

Penso alla magia della scoperta mentre il traghetto da San Feliciano, sulle sponde del Lago Trasimeno mi conduce verso l’Isola Polvese. Abbagliata dallo scintillio del sole nell’increspatura dell’acqua, cerco con lo sguardo l’Isola Maggiore e l’Isola Minore, che con la Polvese, rappresentano i tre gioielli del lago Trasimeno.

Siamo in Umbria, nel polmone verde del centro Italia, e sicuramente il lago Trasimeno con le sue due isole visitabili (l‘Isola Minore è privata e non accessibile), rappresenta un’ottima scelta per chi resta affascinato dalle rovine antiche, chi cerca la Natura e la sua biodiversità, e chi non rinuncia a farsi un bagno, magari nelle placide acque di un lago. Al Trasimeno tutto è magia e mentre una barca a vela attraversa da lontano le acque che costeggiano l’antico castello polvesano, una vasta e scenografica area umida a canneti vi accoglierà prima dell’attracco.

 

 

Isola Polvese

L’Isola Polvese è molto semplice da visitare a patto di essere provvisti di buone scarpe comode, meglio chiuse, una buona scorta di acqua soprattutto nei mesi estivi e un cappellino per ripararsi dal sole. Essendo un’ isola balneabile con una deliziosa spiaggetta di sabbia, è consigliabile dotarsi di costume e crema solare. Relax e bellezze naturali sono le caratteristiche primarie dell’isola che con il suo percorso ad anello permette di andare agevolmente alla scoperta dei suoi reperti archeologici e godere delle sue varietà naturali essendo un Parco Scientifico Didattico e un Laboratorio per lo Sviluppo sostenibile.

Sulla sommità dell’isola sono presenti i resti del monastero romanico a tre navate di San Secondo, (X-XIV sec.), in cui i monaci Olivetani vi dimorarono fino alla prima metà del 1600. Mentre vi diregerete verso i resti della facciata di ingresso, ascoltate il particolare suono dei numerosi insetti dentro alle fronde dei cipressi, sedete sui sedili in pietra all’ombra dei maestosi ulivi, e godetevi lo spettacolo della natura e dell’arte che si fondono insieme. Visitate poi l’affascinante cripta dell’abbazia ed immaginatevi lo scandire delle ore in questo luogo dall’alto impatto emozionale.
La presenza sull’isola di numerose chiese fin da prima dell’anno 1000, è dovuta al fatto che questo era un luogo tranquillo ma anche sicuro da briganti e predoni. Proseguendo il giro dell’isola potrete infatti incontrare la Chiesa di San Giuliano, e poco più avanti i resti di un maestoso Castello medioevale del XIV sec., che probabilmente non fu mai abitazione ma rifugio per la popolazione locale.
Sicuramente poetico e contemplativo è il Giardino delle piante acquatiche o “Piscina Porcinai”, un “luogo zen” in un’area già centro di ricerca scientifica, naturalistica e antropologica. E’ costituito dai cosiddetti “ninfei” ovvero vasche in comunicazione l’una con l’altra che ospitano differenti tipologie di piante acquatiche (quando è in manutenzione non è visitabile).
L’isola Polvese come già detto è stata in passato un luogo abitato, dove gli isolani coltivavano olivi e piccoli orti e si dedicavano principalmente alla pesca.

Secondo un registro datato 1282, risulterebbe che nell’isola vivessero circa 450 anime, un numero notevole. Nel 1805 abitavano sull’isola ancora 15 famiglie per poi decrescere inserabilmente fino alla metà degli anni ’70 del 1900.
Mentre percorrerete l’Isola Polvese quindi ammiratene le presenze ma soprattutto immaginatevi le assenze di un passato “glorioso” fatto di spiritualità ed economia di sussistenza.

Isola Maggiore

Se avete un’intera giornata a disposizione non perdetevi l’Isola Maggiore dove se vi studierete bene gli orari dei traghetti (facendo il biglietto giornaliero), potrete tranquillamente pranzare fronte lago sotto l’ombra delle fresche fronde. (se non avrete già scelto il sole dell’isola Polvese).
Se siete interessati a visitare anche l’Isola Maggiore  non perdetevi il prossimo articolo e iscrivetivi alla pagina FB di Sunshine on my mind.

Da San Feliciano in circa 30 minuti abbondanti comprensivi della ricerca del parcheggio, sarete a Tuoro (dove è presente un’altra deliziosa piccola spiaggia) e da li in 10 minuti arriverete a destinazione. l’Isola Maggiore è ancora abitata quindi appena arrivati vi innamorerete di via dei 3 Martiri, e delle sue romantiche abitazioni in pietra decorate minuziosamente con fiori colorati e quadretti in ceramica. Le abitazioni private che danno direttamente sul lago oltre ad avere suggestivi giardini lambiti dall’acqua hanno un privato attracco per la propria barca una situazione senza dubbio fiabesca. Alcune case sono anche in vendita quindi il desiderio di vivere così splendidamente isolati potrebbe realmente concretizzarsi!

 

Note tecniche: Per fare con comodità il giro dell’Isola Polvese e ammirarne le bellezze artistiche vi ci vorrà un’oretta. Se vi piace l’idea potrete anche pernottare sull’isola, fare un breve jogging nelle ore più fresche, godervi il tramonto e praticare un rigenerante “saluto al sole” alle prime ore dell’alba.

Fonti dati storici: indicazioni provincia di Perugia  a disposizione nelle segnaletiche dedicate all’interno dell’Isola

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